venerdì 15 dicembre 2017

Ex alunni di Ciro Michele Esposito: Pirandello e le maschere di Giuseppe Prinzi.


Ha preso l'avvio, il 10 u.s. a palazzo Armao in Santo Stefano di Camastra, “Pirandello e le maschere” del Maestro Ceramista Giuseppe Prinzi. I traguardi sono ambiziosi: essere la prima tappa di una mostra itinerante in occasione del 150° anniversario della nascita (ma il 10 dicembre è l'ottantunesimo anniversario della morte) del grande autore girgentino; lasciare un'opera ispirata a “Pirandello e le maschere” a Kaos c/o Agrigento nella casa natale di Luigi Pirandello. Classe '62, Giuseppe Prinzi, non è stato alunno diretto di Ciro Michele Esposito, suoi professori sono stati Ignazio Orifici per il disegno dal vero, Rocco Famularo per la pittura, Salvatore Mirenda per il tornio, Giovanna Franco per la modellazione. Ciro Michele Esposito tuttavia, un gentiluomo di altri tempi, è però un riferimento di grande umanità, uno straordinario riferimento artistico, e, soprattutto, il coordinatore e l'indirizzatore delle linee artistiche della scuola. La linea e le forme, la cura dei particolari insieme alla 


considerazione dell'opera nella sua totalità sono il lascito prezioso di Ciro Michele, insieme alla vicinanza umana a tutti: “quando già lavoravo – ricorda Giuseppe - veniva a trovarmi al mio laboratorio”. La tecnica preferita di Prinzi è la stessa di Ciro Michele: “a gran fuoco”. I colori sono invece il verderame, il manganese, gialloarancio e malto opaco. All'occasione non sono disdegnate anche tecniche particolari come il “terzo fuoco” usato per il piccolo grande capolavoro “Malinconia” in platino e oro. L'ideale ispiratore artistico di Giuseppe Prinzi è collocato “oltre”, oltre una realtà la cui riproduzione ormai è ambito della perfezionatissima fotografia. Un “oltre” in cui ritroviamo il grande Giorgio De Chirico, ma in De Chirico abbiamo spesso il richiamo alla classicità artistica, specie greca ed in Grecia a Volo De Chirico era nato, ed una parentesi classicistica michelangiolesca ha avuto negli anni '80 anche Giuseppe Prinzi. L' “oltre” accosta 


artisticamente Prinzi a De Chirico, ma anche all' “oltre” la realtà, che è spesso maschera come vuole Nietzsche, il grande Filosofo tedesco formatosi alla stessa Università e facoltà di Pirandello: la “Friedrich Wilhelm Universitaet” di Bonn, facoltà di Filologia. Prima che a Bonn, da ragazzo Pirandello è passato da S. Stefano di Camastra ed è rimasto impressionato dal fumo delle fornaci e dalle giare che si producevano al punto di ispirarsene poi per l'omonima novella: “ne aveva ordinato a tempo una sesta più capace a S. Stefano di Camastra, dove si fabbricavano: alta a petto d'uomo, bella panciuta e maestosa, che fosse delle altre cinque la badessa”. Da qui l'iniziativa di Annunziata Fratantoni di fare dei volti per il 150° della nascita e quindi il coinvolgimento di Giuseppe Prinzi da sempre grande estimatore: “di Pirandello mi ha sempre colpito il valore etico: il suo essere sempre stato vicino alla moglie 


anche quando questa è divenuta malata; l'approccio con le persone ed il suo metterne in luce l'idiosincrasia tra la realtà e la maschera; l'incapacità spessissimo di essere sé stessi e perciò assumere maschere, salvo poi non essere capaci neppure di una coerenza con queste...”. Nel trittico realizzato da Prinzii volti – osserva Annunziata Fratantoni - sembrano tenuti simbolicamente insieme dal collante alchemico sollevato al cielo dal misterioso Zirafa e ci conducono in vortici lineari e pluridirezionali alla freudiana immagine maschera di Pirandello” La passione per l'Arte, l'Istituto d'Arte “Ciro Michele Esposito”, Santo Stefano di Camastra e Pirandello accomunano Giuseppe Prinzi a suo figlio Giovanni, recentemente licenziatosi Incisore all'Accademia delle Belle Arti di Palermo: l'ultima di copertina della brochure di 


presentazione è sua ed è decisamente un capolavoro. China ed acquarello secondo l'insegnamento del Maestro Sandro Bracchitta, ed i colori preferiti di Giovanni: rosso arancio e giallo. Altamente professionale la rifinitura e bellissimo l'esito. Infine, a livello amministrativo, va ricordato il contributo della Consigliera Nina Mingari. La mostra a palazzo Armao è in contemporanea a quella dei presepi ed aperta sino al 31 gennaio.
francesco latteri scholten.