sabato 9 settembre 2017

Albrecht Durer e Jean Paul Sartre: c'è un volto di donna all'origine di una grande Filosofia.


C’è un volto di donna che sempre accompagna un uomo che Va.‭ ‬E‭’ ‬quanto sappiamo da una donna,‭ ‬una grande donna,‭ ‬una grande scrittrice ed una grande filosofa:‭ ‬Simone de Beauvoir,‭ ‬compagna di Jean Paul.‭ ‬Lo sappiamo da uno dei volumi della sua celebre autobiografia,‭ ‬schizzo di un’intera epoca:‭ "‬La force de l’age".‭ ‬E‭’ ‬lei che ci partecipa anche l’origine e l’evolversi tanto del pensiero del filosofo del Novecento quanto del proprio.‭ ‬Il concetto cardine della 


filosofia sartriana derivante da Husserl‭ ‬-‭ ‬quello dell’intenzionalità‭ ‬-‭ ‬che Sartre ha conosciuto grazie all’amico Raymond Aronne,‭ ‬il grande sociologo,‭ ‬e che svilupperà a suo modo ne‭ “‬La trascendance de l’ego‭” ‬e soprattutto ne‭ “‬L’essere ed il nulla‭”‬,‭ ‬deve molto,‭ ‬tantissimo,‭ ‬ad un volto di donna.‭ ‬Non si tratta però di quello della sua compagna,‭ ‬ma un altro,‭ ‬un volto celeberrimo,‭ ‬da alcuni definito‭ “‬metafisico‭”‬,‭ ‬quello della‭ “‬Melancholie‭” ‬di Durer.‭ ‬E‭’ ‬in questo volto che il giovane Sartre riconosce la connotazione fondamentale 


dell’esistere dell’uomo:‭ ‬l’incompiutezza.‭ ‬L’uomo è l’essere che non è e non può essere fondamento a sé stesso,‭ ‬se lo fosse sarebbe Dio.‭ ‬L’uomo è strutturalmente intenzionalizzante,‭ ‬ma ciò che conosce può conoscerlo solo in quanto intenzionalizzato.‭ ‬Ma egli è per natura intenzionalizzante cioè trascendente,‭ ‬ma perciò stesso necessariamente strutturalmente libero e perciò responsabile.‭ ‬Può però conoscere il mondo,‭ ‬gl’altri,‭ ‬e perfino sé medesimo solo intenzionalizzandoli,‭ ‬perciò oggettizzandoli,‭ “‬pietrificandoli‭“‬.‭ ‬E‭’ ‬perciò impossibile 


all’uomo il fondarsi su di sé.‭ ‬E l’uomo ha coscienza di ciò.‭ ‬Ha coscienza,‭ ‬come già per San Tommaso d'Aquino,‭ ‬della propria finitudine.‭ ‬L’uomo è strutturalmente volto e alla trascendenza e alla fondazione:‭ ‬è questa la sua‭ “‬passione‭”‬.‭ ‬La Malinconia è tutto questo.‭ ‬Questo è l’espressione metafisica di quel volto.‭ ‬E‭’ ‬un volto che ha a lungo impegnato il pensiero del giovane filosofo,‭ ‬al punto che ad esso era dedicato il titolo del più celebre dei suoi romanzi,‭ ‬


originariamente‭ “‬La Melàncholie‭”‬,‭ ‬ma fu poi l’editore Gallimard ad imporre il titolo con cui esso sarà per sempre conosciuto:‭ “‬La Nausée‭”‬.‭ ‬Nel‭ ‬2005‭ ‬ne ho acquistato una copia.‭ ‬L’editore‭ ‬-‭ ‬sempre Gallimard‭ ‬-‭ ‬ha forse voluto rendere successivamente un omaggio a Jean Paul:‭ ‬la copertina,‭ ‬sotto il titolo,‭ ‬porta a piena pagina l’immagine dipinta dal pinctor optimus,‭ ‬l’immagine che fu all’origine dell’opera,‭ “‬La Melancholie‭”‬,‭ ‬appunto.
francesco latteri scholten